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Impianti di sicurezza

Come proteggersi dai furti in casa

Come proteggersi dai furti in casa

Come proteggersi dai furti in casa: Vivere in una casa proteggersi dai furti in casa rappresenta il desiderio di tutti, per ottenere questa sicurezza occorre rispettere alcune semplici regole.

Dotarsi di sistemi di sicurezza passivi come inferriate e porte blidate potrebbe sembrare la soluzione, ma per noi sono i cosidetti “ritardanti”, elementi che per loro natura sono utili a ritardare il malintenzionato.

Va assolutamente evidenziato che il sistema di allarme vi avverte di un tentativo di effrazione, ma ci vuole il tempo per raggiungere il bene aggerdito e questo tempo lo deve fornire la protezione passiva quindi valutate bene cosa fate installare.

La serratura detta a “cilindro europeo” non significa inviolabile, il tipo, anzi la forma forma del cilindro è detta europea, ma di cilindri europei ce ne sono diversi tipi e marche e non tutte sono affidabili e sicure, farsi consigliare da un’esperto.

L’idea di poter far fare tutto alla stessa ditta che ad esempio esegue la ristrutturazione non è delle migliori, vi fareste operare alle tonsille un da un ortopedico? Impianti elettrici, antenne, impianti audiovideo, domotica, antifuto, porte blindate grate… lasciate fare i lavori a chi è più preparato ed avvaletevi di esperti indipendenti specialmente se si tratta di sicurezza.

Installare un sistema di allarme antifurto ed in aggiunta un sistema di videosorveglianza, in particolar modo se si abita al piano terra con giardino.

Un buon antifurto deve essere certificato ed installato da professionisti con “abilitazione 37/08 lettera B“, condizione indispensabile per essere collegato al NUE (numero unico di emergenza).

Installate il sistema di allarme “prima” di aver subito un furto, poichè come sempre accade si ricorre al sistema di allarme solo dopo aver ricevuto visite indesiderate.

Lasciatevi guidare dal professionista, perchè “esperienza” è la parola chiave per evitare zone scoperte o sovrapposizione di sensori.

Per proteggersi dai furti in casa il sistema di allarme e videosorveglianza devono essere installati da professionisti, gli unici in grado di proporvi un prodotto serio, sicuro e affidabile.

Evitate il fai da te o le pubblicità, specie se invasive, potreste trovarvi ad aver acquistato un servizio di vigilanza anzichè un sistema di allarme…

Evitate il più possibile di ultilizzare le “predisposizioni” spesso sono fatte male e pregiudicano il risultato, ma questa è un indicazione che spetta all’installatore dopo un accurato sopralluogo.

Non tenete sempre in considerazione il fattore economico, si rischia di avere un prodotto scadente per aver risparmeto poche centinaia di euro.

I prodotti più diffusi non sono necessariamente i migliori, spesso i vini molto buoni si trovano solo in enoteca.

L’assistenza tecnica è fondamentale per un sistema di sicurezza, scegliete un prodotto ed il suo installatore certificato.

Come proteggersi dai furti in casa

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Furti in casa: come difendersi sotto le feste

Furti in casa: come difendersi sotto le feste: Il 17/12/2019 Osvaldo Bizzarri Titolare della nostra azienda è stato ospite di Unomattina, qui sotto il link per visionare il servizio.

https://i0.wp.com/www.raiplay.it/resizegd/434x-/dl/img/2019/12/11574053.png?w=600&ssl=1Clicca qui per vedere il servizio

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Partiamo dai cavi… Elettrici, DI RETE LAN, COASSIALI, USB, HDMI, VGA, DVI

Partiamo dai cavi… Elettrici, DI RETE LAN, COASSIALI, USB, HDMI, VGA, DVI: Qualsiasi cavo per essere un buon cavo dovrebbe essere di RAME ma purtroppo non sempre questo corrisponde alla realtà.

Prendiamo un caso classico, abbiamo necessità di acquistare un cavo e dobbiamo scegliere (due cavi di rete o due cavi USB). Uno costa 1 euro, l’altro 2 euro. A parità di categoria e/o schermatura, (ma anche qui in realtà non è così semplice) la scelta sembra ovvia. Uno costa la metà dell’altro.

Ma in questo complesso mondo moderno che bada solo al costo finale, siamo certi che si stanno comparando due cavi di uguali caratteristiche?

IL MATERIALE – Partiamo dai cavi

Una discriminante importante quando si compra un cavo è sapere il materiale di cui è fatto. Non si può comparare il prezzo di due cavi di materiale diverso, prima di giudicare se il prezzo di un cavo sia alto o basso bisogna sapere il materiale di cui è composto (e anche la sezione dei vari conduttori).

Il primo dato da tenere presente è il materiale di cui sono fatti i cavi. Mentre una volta i primi cavi seriali o paralleli per computer erano fatti in rame e basta, attualmente i cavi vengono fatti in tre materiali diversi, eccoli qui.

RAME: materiale classico ed anche il migliore per fare i cavi, buon conduttore, ma attualmente è piuttosto costoso, oltre ad attirare attenzioni di tipo predatorio.

CCA (Copper Clad Aluminium) è un conduttore di alluminio ricoperto di rame. Visto che l’alluminio è molto meno costoso del rame, utilizzando questo metallo si può ridurre il costo del cavo. È però anche meno conduttivo, viene ricoperto di rame appunto per rimediare parzialmente a questa carenza. Il CCA ha anche altri vantaggi oltre al costo, ad esempio è più leggero, essendo l’alluminio più leggero del rame.

CCS (Copper Clad Steel) è un conduttore di acciaio ricoperto di rame, simile al CCA. L’acciaio fornisce maggiore resistenza meccanica dell’alluminio, ma è più pesante e meno flessibile. Come l’alluminio, è meno conduttivo del rame, e viene quindi ricoperto da un sottile strato di rame. Il vantaggio consiste nella sua resistenza che ne minimizza i danni fisici durante l’installazione.

Gli ultimi due in realtà non sono nuove leghe, ma materiali da lungo usati nella trasmissione dei dati e dei segnali elettrici.

I vantaggi nell’uso di questi ultimi due materiali è solo di tipo economico: il costo è notevolmente inferiore e quando si usano su tratte di rete non molto lunghe, di solito intorno ai 40 metri, le prestazioni sono accettabili. Quindi se si fa una rete dove il fattore economico è prioritario e non si necessitano prestazioni estreme CCA e CCS svolgeranno il loro mestiere.

CHE SVANTAGGI SI HANNO?

Il problema maggiore è che l’alluminio ha una resistenza maggiore del rame. Quindi a lunghe distanze la capacità di trasportare segnali diminuisce. L’alluminio è anche più fragile e meno flessibile del rame e questo può determinare rotture durante l’installazione. Anche nel punto di inserimento del connettore nel frutto (nel caso di un cavo di rete da installazione) si possono verificare inconvenienti dovuti alla sua fragilità. L’alluminio inoltre si ossida più facilmente rispetto al rame quando viene esposto all’aria, quindi col passare del tempo si potrebbero verificare falsi contatti.

USO DEL CAVO IN APPLICAZIONI POE

Il rame ha una resistenza minore dell’alluminio o dell’acciaio. È quindi più adatto ad applicazione PoE, visto che parliamo di trasmissione di corrente elettrica, oltre che di dati. Maggior resistenza significa dispersione di energia che viene dissipata come calore, quindi meno energia disponibile per il dispositivo PoE e surriscaldamento del cavo, che può anche arrivare a livelli critici. CCA e CCS non sono adatti per applicazione PoE

Quindi se si necessitano prestazioni piuttosto elevate da una rete il rame è la soluzione migliore. Se invece la priorità è il prezzo, allora ci si potrà dirigere verso le altre alternative.

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Videosorveglianza “regole per la privacy”

In ambito privato

l’installazione di impianti di videosorveglianza è completamente libera e non richiede alcuna autorizzazione neanche ad esempio da parte degli altri condomini. L’unica condizione prevista è che le riprese non riguardino spazi collettivi o luoghi di passaggio pubblico.
Una condizione durante l’installazione è quella di prestare attenzione ad evitare che le telecamere inquadrino spazi pubblici esterni come la porta del vicino.
Le riprese effettuate non possono in alcun modo essere diffuse.

In ambito pubblico

Nel caso in cui l’oggetto della videosorveglianza sia uno spazio pubblico o effettuata da un’azienda sopraggiunge invece l’obbligo dell’informativa, ovvero della necessità che gli interessati siano informati della presenza di una zona videosorvegliata con cartelli espliciti, comprensibili e sempre visibili, questo vale anche nel caso di eventi pubblici.  L’informativa può essere minima, ad esempio con un semplice cartello recante la dicitura “area videosorvegliata” con adeguata immagine esplicativa. Per il testo completo si potrà, con un semplice rimando, fare riferimento all’informativa completa con adeguata alla normativa GDPR 2016/679.

Videosorveglianza


La conservazione delle immagini registrate

I dati raccolti devono essere protetti con misure di sicurezza tecniche, organizzative e preventive che abbattano “i rischi di distruzione, di perdita, anche accidentale, di accesso non autorizzato, di trattamento non consentito o non conforme alle finalità della raccolta, anche in relazione alla trasmissione delle immagini” (art. 32).
Tra queste misure possiamo trovare credenziali di autenticazione idonee, livelli diversi di accesso, protezione dei rischi in caso di apparati di ripresa digitali connessi a reti informatiche. Il titolare o il responsabile del trattamento, inoltre, è chiamato sempre a designare gli addetti al trattamento.

la valutazione di impatto

Il GDPR (art. 35) dispone che nei casi in cui il trattamento dati personali, in particolare qualora avvenga con l’utilizzo di nuove tecnologie, possa presentare un rischio elevato per i diritti e le libertà dei lavoratori, il datore deve preventivamente condurre la cosiddetta “valutazione di impatto”. In sostanza, è una procedura che permette di valutare e dimostrare la conformità del trattamento dati con le norme competenti in materia.

Con provvedimento n. 467 dell’11 ottobre 2018 il Garante della privacy ha fornito un elenco di trattamenti soggetti al requisito della valutazione d’impatto. Tra questi figurano (punto 5) i trattamenti effettuati nell’ambito del rapporto di lavoro con sistemi tecnologici (in particolare apparecchiature di videosorveglianza e geolocalizzazione) dai quali derivi la possibilità di effettuare un controllo a distanza dei dipendenti.

Stando alle Linee guida in materia di valutazione d’impatto adottate il 4 aprile 2017 dal cosiddetto “Gruppo di lavoro articolo 29” oggi sostituito dal Comitato europeo per la protezione dei dati, esistono una serie di criteri al ricorrere dei quali è opportuno che il datore proceda alla valutazione:

Monitoraggio sistematico, da intendersi come quel trattamento utilizzato per osservare, monitorare o controllare gli interessati, inclusi i dati raccolti tra le reti internet o la sorveglianza sistematica su larga scala di una zona accessibile al pubblico;

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Novità in casa Hikvision, Acusense e AXIOM

HIKVISION TOUR AXIOM E ACUSENSE

Novità in casa Hikvision, Acusense e AXIOM

INIZIA UNA NUOVA ERA PER LA SICUREZZA

Novità in casa Hikvision, Acusense e AXIOM: Scopri in anteprima la soluzione antintrusione Axiom con tecnologia Intruder Verification

ed il sistema di videosorveglianza AcuSense con intelligenza Deep Learning.

Il mondo della Sicurezza cambia per sempre.

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Pyronix XDL12TT Un Sensore Di Grado 3

Pyronix XDL12TT un sensore di grado 3

Pyronix XDL12TT un sensore di grado 3: Rilevatore per l’esterno a tripla tecnologia montaggio basso 1,2 m, PET immune di grado 3.

https://www.pyronix.com/it/downloads/ce-declaration-of-conformity-xdl12tt-am-pyr006

Tripla tecnologia


La tripla tecnologia (TT) del rilevatore XDL12TT-AM è composta da due sensori ad infrarosso passivo (PIR) indipendenti e di un sensore a microonda, il tutto in un unico contenitore. I due sensori PIR del rilevatore XD dispongono di un campo visivo volumetrico dedicato:
– il PIR superiore rileva verso l’esterno e dal centro verso l’alto,
– il PIR inferiore rileva verso l’esterno e dal centro verso il basso.
In questa configurazione i fasci non sono sovrapposti, attraverso la logica a triplo segnale, otteniamo una rilevazione sequenziale di estrema affidabilità con una maggiore tolleranza alla rilevazione degli animali. Per identificare la presenza di un intruso, l’XDL12TT-AM utilizza una logica di rilevazione a triplo segnale, ciò significa che tutti i tre sensori si devono attivare in rapida successione per creare un allarme.

Antimascheramento


La tecnologia anti-mascheramento brevettata da Pyronix protegge sia i sensori PIR che la microonda. Un’area regolabile da 0 a 1.0mt viene creata davanti al rivelatore, che se violata e/o una delle tecnologie viene mascherata da sostanze come: carta, spray, lacche, nastri adesivi, scatole di cartone ecc. il sensore entrerà nella condizione di mascheramento generando un’allarme.

Tecnologia Anti-Blocking – Pyronix XDL12TT un sensore di grado 3


Il sensore XDL12TT-AM è dotato di tecnologia Grado 4 anti-blocco. Questa particolare funzione impedisce all’utente di inserire l’allarme quando qualcosa ostruisce il campo visivo del rilevatore (PIR oppure Microonda). Per inserire il sistema è necessario che venga prima rimosso il blocco.

Protezione dai raggi ultravioletti


Un’altra caratteristica importante di resistenza del nuovo rivelatore XD è la sua tolleranza alla luce ultravioletta, sempre presente all’esterno e particolarmente dannosa ad alte quote e in prossimità dei litorali costieri. La continua esposizione alle radiazioni ultraviolette riduce, in genere, le prestazioni dei rilevatori e a lungo andare può accecare le lenti del PIR. Per contrastare questi fenomeni, sia le lenti e sia la scocca dei rivelatore della famiglia XD sono state realizzate con materiali di alta qualità e rivestiti con un filtro ultravioletto che ne assicura la durata e le prestazioni nel tempo.

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Sistemi Di Allarme Roma

Se vuoi proteggere la tua famiglia devi partire dalle basi: installare un sistema di allarme nella tua proprietà.

Sistemi di allarme Roma: Tuttavia, molti degli italiani che possiedono una casa non sanno quale sia il modo migliore per farlo.

A nostro parere, non ha senso pagare un’iscrizione annuale ad un servizio di vigilanza privata il sistema non funziona, da quello che noi esperti definiamo “una percezione effimera di sicurezza” e quante volte si sentono storie di furti per i quali la vigilanza è arrivata in ritardo…

Sistemi di allarme intelligenti: cosa sono?

Molti non ne hanno mai sentito parlare, ma questi sistemi di allarme intelligenti stanno già rivoluzionando le abitazioni italiane, e migliaia di persone sono ormai convinte dei loro vantaggi

Per farla breve, i sistemi di allarme intelligenti contengono un’ampia gamma di funzioni di sicurezza distribuite intorno alla tua casa, tutte collegate al tuo smartphone.

Allarmi per porte e finestre, barriere perimetrali, sensori di movimento, telecamere spia, persino dispositivi ad alta tecnologia che percepiscono il rumore del vetro che si rompe, i sistemi di allarme intelligente comprendono tutto questo e molto di più.

Sistemi Di Allarme Roma

Come funzionano?

A differenza delle classiche “scatole appese al muro”, i sistemi di allarme intelligente ti consentono di controllare a distanza ogni centimetro della tua casa, all’interno ed all’esterno.

In questo modo ovunque tu sia, lavoro, circolo sportivo o in vacanza, avrai sempre il controllo della sicurezza della tua casa al 100%. Questo è molto più importante di quanto tu possa immaginare dato che i tempi di risposta sono fondamentali in caso di tentativo di effrazione.

Pensaci bene. Se sentissi un allarme scattare nella tua strada, correresti a controllare? Ora, invece di affidarti ai vicini per controllare in caso di allarme (ammettiamolo, non lo fa mai nessuno) puoi avvertire le forze dell’ordine direttamente dal tuo smartphone.

A differenza delle classiche “scatole appese al muro”, i sistemi di allarme di ultima generazione ti consentono di controllare a distanza ogni centimetro della tua casa. E c’è di più, dato che la rivoluzione delle Case Intelligenti si sta espandendo sempre di più, investire in un allarme intelligente potrebbe anche ridurre i costi assicurativi.

Qual è il miglior affare?

La parola chiave nel mondo dei sistemi di allarme intelligenti è “flessibilità”. Puoi avere un sistema del tutto personalizzato per la tua casa e assemblarlo in base alle tue esigenze.

Se hai bisogno di telecamere spia che coprano un giardino molto grande, o sensori a rottura vetro per proteggere una casa con finestre e porte finestre, puoi richiedere esattamente il tipo di sistema adatto a te.

Questo significa che i prezzi possono variare e che potrai scegliere la fascia di prezzo che preferisci. Tuttavia, con tutte le offerte che ci sono in giro, vale la pena dare un’occhiata in giro e confrontare i preventivi.

Sistemi Di Allarme Roma

Come posso ottenerne uno?

Puoi avere un sistema di allarme intelligente con un pacchetto completo di protezione, installazione assitenza e manutenzione ad un prezzo mai visto, compreso di dispositivi all’avanguardia progettati per salvaguardare la tua casa.

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Siete sicuri di essere al sicuro?

Siete sicuri di essere al sicuro?

Siete sicuri di essere al sicuro?

E’ ormai cosa evidente che sono a rischio tutte le abitazioni non munite di sistemi deterrenti o dissuadenti, come gli impianti di allarme o di videosorveglianza oggi molto spesso erroneamente trascurati.

E voi siete sicuri di essere al sicuro? In tema di sicurezza e quando si pensa ad un impianto di allarme, molti fattori come:

la presunzione di non essere a rischio, il rifiuto dell’installazione invasiva, la paura dei falsi allarmi ed infine il costo dell’investimento, ci  pongono molto spesso verso un atteggiamento poco propositivo nei confronti dell’installazione di un impianto di allarme.

I sistemi di allarme o di videosorveglianza sono fondamentali in quasi tutte le tipologie di abitazioni.

I requisiti di sicurezza necessari a contrastare azioni di scasso, effrazione e furto sono in relazione diretta con la qualità della minaccia e si classificano secondo una stima o valutazione quanto più possibile oggettiva del rischio. L’approccio utilizzato nelle EN 50131 per definire il Grado di sicurezza classifica dunque i sistemi in quattro categorie, in relazione diretta alla tipologia di effrazione o di attacco a cui ci si aspetta che il sistema debba resistere ed al rischio che è ritenuto accettabile nel caso specifico.

Per meglio fissare questo concetto fondamentale delle quattro categorie o gradi di protezione e per sottolineare ancora una volta la diretta relazione tra Grado di sicurezza, “qualità della minaccia” e “rischio accettabile”, vale la pena di considerare, solo a titolo di esempio, i seguenti due casi:

  • Il primo riguarda un’abitazione privata non isolata, all’interno della quale non sono custoditi beni di particolare valore: con questa combinazione è presumibile che il caso più probabile sarà quello di un tentativo di effrazione senza che il malintenzionato metta in atto misure o processi tecnici di alto livello per rendere inefficace il sistema di sicurezza. Per proteggersi da questa minaccia sarà quindi sufficiente un sistema di sicurezza di grado 1
  • Il secondo caso riguarda invece l’estremo opposto, come ad esempio un deposito di beni con alta concentrazione di valori. Si tratta di un “obiettivo sensibile”, che giustifica tentativi di effrazione da parte di persone che hanno conoscenza, dimestichezza e strumenti analoghi a quelli dei tecnici che hanno “prodotto” i componenti e/o installato il sistema: sarà quindi necessario proteggere il deposito con un sistema di sicurezza di grado 4

Dai riscontri in nostro possesso un antifurto, ben installato, risulta un ottimo deterrente per i malintenzionati, che evitano il più possibile le case ben allarmate e sono sempre più informati sui sistemi antintrusione installati nelle abitazioni.

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Sistemi di sicurezza – Come evitare prodotti scadenti

Come evitare prodotti scadenti

le norme tecniche

Sistemi di sicurezza - Come evitare prodotti scadenti

Sistemi di sicurezza – Come evitare prodotti scadenti: Uno dei costi a carico delle case costruttrici dei prodotti in commercio, siano essi sistemi antintrusione, centrali di allarme, prodotti di videosorveglianza sono le certificazioni.

Le certificazioni servono a verificare che quello che si pubblicizza o si dichiara nelle specifiche tecniche risponda al vero.

E’ obiettivamente è molto semplice dichiarare prestazioni o caratteristiche che poi il sistema non ha!

Affidarsi alle marche più famose potrebbe aiutare ma poi chi garantisce che il prodotto faccia quello che dice?

Chi garantisce che il prodotto non abbia interferenze elettromagnetiche che magari vanno in conflitto con altre apparecchiature già presenti nel sito di intallazione?

Proprio a questo servono le normative! linee guida, da seguire durante l’installazione e a carico del prodotto, più alte sono le certificazioni migliore è la qualita del prodotto.

Ma c’è un ma!

E’ assolutamente necessario che i parametri con i quali si controllano i sistemi siano tutti uguali, questo per mettere tutti i concorrenti allo stesso livello.

la norma per i sistemi di sicurezza antifurto è la CEI79-3 il CEI è il Comitato Elettrotecnico Italiano.

Innanzitutto è bene sapere che la norma CEI79-3 per classificare gli impianti di allarme e antintrusione prende in esame:

  • Materiali utilizzati: tipologia, certificazione, marchiature di qualità
  • Posizionamento dei sensori a difesa dell’abitazione
  • Numero di barriere che potenzialmente sono realizzabili
  • Modalità installative dell’impianto

Il “Grado di Sicurezza” esprime la capacità di un prodotto, di un sistema o di una installazione, ciascuno per la propria parte, di “rilevare e segnalare” un’intrusione nelle aree protette (e/o un attacco alla propria integrità); viene definito e misurato in funzione delle presunte capacità “intellettuali” e “strumentali” e delle intenzioni del/i malintenzionato che si ritiene possa tentare l’azione criminale.

I requisiti di sicurezza necessari a contrastare tali azioni sono quindi in relazione diretta con la “qualità della minaccia” e si classificano secondo una stima o valutazione quanto più possibile oggettiva del “rischio“. L’approccio utilizzato nelle EN 50131 per definire il “Grado di sicurezza” classifica dunque i sistemi in quattro categorie, in relazione diretta alla tipologia di effrazione o di attacco a cui ci si aspetta che il sistema debba resistere ed al rischio che è ritenuto accettabile nel caso specifico.

Grado di sicurezza 1: rischio basso. Attacchi da soggetti inesperti, intrusi con bassa conoscenza di impianti di allarme e con attrezzatura limitata
Grado di sicurezza 2: rischio medio basso. Attacchi da soggetti con competenze minime, intrusi con limitate conoscenza degli impianti di allarme e attrezzatura apposita
Grado di sicurezza 3: rischio medio alto. Attacchi da soggetti con competenze elevate, intrusi pratici di impianti di allarme con attrezzatura apposita ed elettronica
Grado di sicurezza 4: rischio alto. Attacchi da soggetti che hanno competenza specifica del sistema, intrusi organizzati per pianificare intrusioni, esperti di impianti di allarme, dotati di attrezzatura apposita e parti sostitutive dell’impianto

La scelta consapevole del sistema

Un installatore professionista prima di identificare il livello di sicurezza corretto per la protezione della tua casa deve effettuare una corretta analisi dei rischi: definisce le aree da proteggere e le tipologie di installazione adeguate.

Al termine di tale analisi è in grado di definire qual’è il grado di sicurezza più coretto per la protezione della tua famiglia e della tua casa.

Già da queste informazioni che vi abbiamo elencato si evince che il grado di sicurezza 1 è troppo basso per un sistema di allarme! Il che molto spesso spinge le case costruttrici di prodotti con questo grado di sicurezza a nascondere questa informazione sostituendola con quella di qualche fantomatico ente di certificazione indipendente.

Un acquirente distratto o non a conoscenza di queste semplici regole potrebbe incorrere nell’errore di valutare come certificata una centrale giocattolo.

Diciamo subito che la norma di installazione di tutti i sistemi professionali di costo medio sono Grado 2. I prodotti di facia alta Grado 3,  e la fascia altissima Grado 4.

L’appartenenza alla fascia fa lievitare il prezzo ed anche di molto, ad esempio una sirena di Grado 4 ha prestazioni e sicurezza alla manomissione molto più alta di una sirena Grado 2

Chiaramente dichiarare che l’impianto tizio caio rispetta le certificazione dell’ente indipendente Tedesco EU7000 non dice nulla ne a noi installatori ne a voi utenti.

Quindi occhio a cosa si va ad acquistare ed al tipo di certificazione. Volendo darvi un’altro piccolo suggerimento le norme, Secondo la Direttiva Europea 98/34/CE del 22 giugno 1998:

 “norma” è la specifica tecnica approvata da un organismo riconosciuto a svolgere attività normativa per applicazione ripetuta o continua, la cui osservanza non sia obbligatoria e che appartenga ad una delle seguenti categorie”. 

Normative di riferimento

Le norme, quindi, sono documenti che definiscono le caratteristiche (dimensionali, prestazionali, ambientali, di qualità, di sicurezza, di organizzazione ecc.) di un prodotto, processo o servizio, secondo lo stato dell’arte e sono il risultato del lavoro di decine di migliaia di esperti in Italia e nel mondo.

In Italia l’UNI (Ente Nazionale Italiano di Unificazione) è un’associazione privata senza scopo di lucro che partecipa in rappresentanza dell’Italia all’attività normativa degli organismi internazionali di normazione ISO e CEN.

Le norme ufficiali, oltre che da numeri, sono identificate da sigle.

Dalla sigla si può capire da chi è stata elaborata ed  il proprio livello di validità.

Le principali sigle che caratterizzano le norme sono:

  • UNI: contraddistingue tutte le norme nazionali italiane e nel caso sia l’unica sigla presente significa che la norma è stata elaborata direttamente dalle Commissioni UNI o dagli Enti Federati;
  • EN: identifica le norme elaborate dal CEN (Comité Européen de Normalisation). Le norme EN devono essere obbligatoriamente recepite dai Paesi membri CEN e la loro sigla di riferimento diventa, nel caso dell’Italia, UNI EN. Queste norme servono ad uniformare la normativa tecnica in tutta Europa, quindi non è consentita l’esistenza a livello nazionale di norme che non siano in armonia con il loro contenuto;
  • ISO: individua le norme elaborate dall’ISO (International Organization for Standardization). Queste norme sono un riferimento applicabile in tutto il mondo. Ogni Paese può decidere se rafforzarne ulteriormente il ruolo adottandole come proprie norme nazionali, nel qual caso in Italia la sigla diventa UNI ISO (o UNI EN ISO se la norma è stata adottata anche a livello europeo).

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Sistemi di Allarme e Videosorveglianza a Roma

Sistemi di allarme e videosorveglianza

Non lasciate che sia il vostro sistema di allarme o di videosorveglianza a stabilire le modalità di funzionamento, siate voi stessi a controllare i luoghi messi in sicurezza,  dal PC o dal vostro smartphone, in tempo reale, di giorno e di notte.

Sistemi di Allarme e Videosorveglianza a Roma

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